mercoledì 17 settembre 2008

Sognando

Una luce accecante oscura le tenebre, rendendole inerme.
l'aria è strana, si carica di energia.
Da un lembo fuoriesce l'esistenza, cerca un contatto.
Una vibrante emozione ti attraversa con veemenza.
Una voce sconosciuta ma suadente, ti sussurra di seguirla
D'improvviso le lacrime di un bambino scorrono nei tuoi occhi, una si adagia alla terra e sboccia la vita.
Dal tuo ego, sconosciute percezioni vagano tra una dimensione a l'altra, lasciando una inebriante sensazione di benessere.
A sua volta, l'anima da senso ai misteri dell'esistere, che rispondono a quesiti mai risolti.
Corre un unicorno sulle rive di un fiume.
La sua immagine riflessa spicca orgogliosa il volo, il vento scuote la sua bianca e lucente criniera.
Attratto e distratto ammiri il suo volo, lo seguiresti, ti osserva.
Un angelo ti sorride, e ti dona le sue ali, altri ti accompagnano
in volo, la loro purezza ti ammalia.
Cerchi un compromesso tra il possibile, il certo, l'incerto e ciò che non si e mai pensato.
La voglia dello scoprire sovrasta ogni paura e dubbio.
Suonano ad unisono arpe e campane, le note danno forma e verso alla fantasia.
Un arcobaleno intinge il mare nel cielo, tutto è colore, è magia.
Fiocchi di neve come coriandoli, si illuminano di mille colori.
E' come un tesoro ancora da scovare, che rende tutto ciò che giaceva nei meandri più profondi della nostra coscienza, vero!
La prua di un veliero che fuoriesce da un paesaggio poggiato su niente, sfoggia i tuoi sogni che prendono il largo.
Si forma all'orizzonte un barlume dietro:
L'infinito.

martedì 26 agosto 2008

Ascoltati

Amo la tua trascendenza, il volere a tutti i costi rialzarsi, il tuo non piegarti mai.
Piangi e poi sorridi.
La tua forza mi affascina, il tuo sorriso segna le stagioni, fermano il tempo,
contemplano gli animi, placano l'ansia.
Tanta saggezza che si colora di trasparente, di chi non vuol vedere, di chi non vuol sentire.
E poi soffrire, perché il cuore è sordo dal dolore, cieco per non amare.
Il tuo sapere, spezza le barriere dell'incomprensione.
Mi avvicino a te, la tua ombra è segno di
completezza.
Tutto tace, tutto si annulla.
Non ho timore, quando seguo i tuoi pensieri, la tua beltà.
Metti adagio la mia angosciosa speranza di ricominciare a sognare.
Chiedo, non rispondi.
Un raggio di sole ti illumina e riscalda, sciamano i perché.
Ecco..., l'intemperanza dell'animo, costretto a mendicare nei cuori,
resi sfatti ad accogliere e custodire con caparbio, quel velo d'amore che lasciamo disperdere lontano da tutto.
Mostrati a me, affinché sia resa giustizia, alla rivincita dei rugginosi sensi.
Tramuta la paura in una finestra sul mare, e l'affacciarsi sia l'inizio di una luce,
resa tetra dalla malinconia dell' animo, il ritorno a splendere nei sogni.
E continuo a vivere...

giovedì 31 luglio 2008

Essere

Amo perché ho imparato a soffrire.
Piango, ma ho imparato a sorridere.
Vivo per ritrovare me stesso, ma...
Ascolto perché ho un cuore.
Penso perché ho imparato ad ascoltare.
Sopporto perché è il peso dei miei perché.
Gioco, perché la vita è un girotondo senza tenersi per mano.
Reagisco alle incomprensioni altrui.
Perdono, perché un tempo fui perdonato.
Respiro, perché l'aria sia essenza di vita.
Sogno perché è l'unica realtà rimasta.
Vorrei volare, ma non ho le ali, allora corro perché nulla si fermi.
Salto per non inciampare, ma inciampo per non aver saltato.
Incontro, ma è stato un imprevisto.
Non odio, perché non giudico, ma vengo giudicato da chi dice di amarmi.
Sono perché esisto.
Credo, perché tutto è un incomprensibile paradosso.
Ero perché non lo sono mai stato.

lunedì 28 luglio 2008

Notte

Arrivi, con quiete ansimando, tra il dolce sfarfallio del tremito vento che sinuosamente turge l'oscurità. Come una tenera madre che rimbocca le coperte al suo figliolo, ci accarezzi sfiorando e ci proteggi dal vago dormir. Le stelle, tappezzano le tue ali, volano nell'incoscio pensiero d'ognuno portando gioia e tristezza.


La luna fa da sentinella ai nostri sogni. Un'onda, dall'oceano, s'innalza su nel cielo e spazza via il tetro grigiume, colorano di verde e blu tutti i sogni.

Oh notte, a te l'arduo compito di preservare le anime dal sonno, a te la luce nell'immenso buio.

venerdì 13 giugno 2008

Aimee

Ingoieresti il mondo col verde dei tuoi occhi, curiosi, attenti, profondi, interessati, saranno forse i miei? La tua mano incendiaria non accarezza, effonde, interazioni fondamentali. Sembri impercettibile, sfuggente alle tenebre, i tuoi movimenti costanti, intelligenti, il tuo sguardo acuto. Splendi nell'oscurità del cielo grigio e pallido. Sei sfumature di giallo avvolta nella pioggia, un salice che piange in un giorno raggiante.


Affascini voltandoti in timidezza, piccola. La tua costanza la tua forza. Ti muovi spedita, tanto fragile quanto forte. Il tuo intelletto è veloce, perspicace, decifrare è per te naturale. Ti abbandoni al veleno dell'orrore, alle tue fantasie. Un angelo pugnala la tua incertezza, demoni ti circondano e tu sorridi loro facendoli inchinare ai tuoi piedi.

Esitante ed incerta nella percezione illogica cirocostante, seppur relativa. Atterrita dall'universo, l'infinito ti incuriosisce. Rigogliosa e fiorente, eclissi il tuo futuro, prepotentemente, il tuo desiderio di svelarlo, guardarlo. Sii agile, lesta, affronta la tua perspicacia, donale dubbi e sorrisi col tuo sguardo sfuggente e sognatore.

lunedì 2 giugno 2008

Ansia, Veloce, Corre

Soffia veloce, troppo veloce.


Corre, non si ferma, è incontrollabile. L’ansia, la frenesia, corre. S’addensano, si sommano, si confondono.

Veloce, troppo veloce. Oggi, dopo domani, troppo veloce, troppo. Fare, tanto, inutile. Tutto è inutile ed è tanto, troppo.

Domani, fra una settimana, corre veloce. Il vento lo prende, lo scaraventa in aria, si perde, si confonde.

Corre troppo veloce e non c’è modo di fermarlo. Dove va? Non vuole, ma sfugge, imprendibile. Lo sguardo lo segue, lo vede. Il pensiero lo segue. Si perde. Si mischia, confusamente, si sovrappone. E’ follia. Non è necessario, ma corre, teso, troppo teso. L’ansia, veloce, corre…

lunedì 26 maggio 2008

Cerca nella Vita

Dal nulla, si materializza come d'incanto. Un delicato sospiro si apre la via ed inizia ad assaporare l'inesplorato. All'inizio tentennando, poi d'improvviso, con furia, si catapulta nelle viscere dell'intorno, senza freno, nella conoscenza dell'essere attraversato dalle molteplici ambiguità circostanti. La meraviglia, la scoperta, l'incostante adeguatezza nel non mai seguire un conduttore di idee o pensieri. L'inappropriato cercare un senso o dovere, costretto da tutti a seguire. La voglia di scaraventare la monotona normalità, giù, da un burrone senza fine.

Il contrasto della società, l'imporre regole senza un dovuto rispetto nell'essere, presente e vivo! Ansia, frustrazioni, paure dell'incontrollabile, in realtà tenuto a bada solo da un irrefrenabile ed incontaminata superficialità.

Vita resa impotente dai devastatori delle potenzialità altrui, pregiudizi affrettati e giudizi senza cognizione di causa. Ma l'uomo conferma l'ipotesi di un'esistenza basata su di un' immorale apparenza.

C'è un cuore, una testa, un'anima, non fatela morire. Combattere per quello che si è e non per quello che bisogna essere.

Vita, non lasciare il vuoto nella mia fine.

Rosario

mercoledì 21 maggio 2008

Nessun Scampo

L’aria ha sapore d’autunno stanotte. Antitesi all’odor della ginestra. Piove, lentamente, a tratti. Elettricità e freschezza. Il vento trasporta l’ansia del tempo, l’odore di vaniglia, i ricordi del passato. Nessun contatto, nessun timore, alcun amore. Il desiderio, levigato, tagliente, di sfiorarsi e lasciarsi andare al sonno. Scrivere è pensare.


Una luce intermittente. Un burrone, un recinto e il punto di follia, completamente insignificante. Parole inutile ed indimenticabili, il leggero fruscio e il ricordo di alcune note, notte piccola.

La consapevolezza dell’impossibilità, un’esplosione materiale ed il suo limite razionale. Scorre, gocciola, prima veloce e poi costante. Scomparsa? Il rio è colmo di gioia, stanotte. L’acqua non evaderà, imprigionata si disperderà in mare. Il mare e la sua schiuma, l’assunzione di un colore sporco cela un segreto poetico ma corruttibile, di corrisione.

Quattro i giorni non scritti, maggiori quelli non visti, l’apparizione di una sagoma, solo parvenza di realtà. Tutto inventato, sciocca, stupida aspettativa che regali falsità.

La costrizione del relazionarsi, l’obbligo, il dovere, l’orgoglio, insieme, punteggiati hanno il sapore di una cascata, dispersivo. Sono vizi d’umana natura, sono il rigetto di qualsivoglia forma di costrizione. Creatasi, inventata ma emozionale. Non avrai scampo neppure stanotte. Giù.

giovedì 15 maggio 2008

Beata Solitudo

Ti amo, solitudine. Hai il sapore della quiete, il silenzio della neve, la voce del mare. Non disturbersti una formica, hai la notte nel cuore, il sole alla schiena, la profondità del vuoto. Il tuo eco è dolce, la tua voce è solenne, saggia. Soffochi in lontananza, ti avvicini dolcemente. Non ti lasceresti tradire, non tradiresti. Avvolgi invisibilmente, non parli, ascolti, non suggerisci, ami, non infastidisci, accarezzi. Ti annulli e mostri di nuovo, mendichi amore, poveramente ti accarezzo, mi lascio coinvolgere. Beata solitudo.

lunedì 12 maggio 2008

Positano e Dintorni

Si sogna, mirando l’orizzonte. Il sole d’estate è dolce. I limoni e le bouganville profumano e il vento accarezza con il loro odore. La pioggia d’estate è calda e il mare brilla di giallo e sfumature d' azzurro, blu, celeste. Il verde dei monti si sfuma fino ad un oscuro divenire notturno. D'estate spiaggia e mare sono armonia, gioia e felicità. La luna arancione è avvolta nell’umidità e brezza notturna. Sembra attraccare in un libro di storia mai esistito. Le luci ombreggiano in riva, il mare si trasforma dopo un temporale. Spicca alta una montagna quasi a voler sorvegliare sulla tranquillità e la quiete. Le pendici dei monti sembrano suicidarsi, nel mare. A gennaio essi s'imbiancano e le nuvole si colorano di grigio, di nero. Il mare è verde, ha freddo. Il vento scivola dai monti e prima che arrivi a mare gli alberi i primi ad agitarsi. La nebbia è rara e la neve in collina sembra zucchero a velo, soffiato, veloce. La spiaggia e il mare di inverno sono tristezza e amore. Di notte ascoltare il silenzio e le stelle incanta...


Immagini: Vito Fusco
Parole: Vincenzo D'Urso - Rosario Apuzzo