Amo perché ho imparato a soffrire.
Piango, ma ho imparato a sorridere.
Vivo per ritrovare me stesso, ma...
Ascolto perché ho un cuore.
Penso perché ho imparato ad ascoltare.
Sopporto perché è il peso dei miei perché.
Gioco, perché la vita è un girotondo senza tenersi per mano.
Reagisco alle incomprensioni altrui.
Perdono, perché un tempo fui perdonato.
Respiro, perché l'aria sia essenza di vita.
Sogno perché è l'unica realtà rimasta.
Vorrei volare, ma non ho le ali, allora corro perché nulla si fermi.
Salto per non inciampare, ma inciampo per non aver saltato.
Incontro, ma è stato un imprevisto.
Non odio, perché non giudico, ma vengo giudicato da chi dice di amarmi.
Sono perché esisto.
Credo, perché tutto è un incomprensibile paradosso.
Ero perché non lo sono mai stato.
giovedì 31 luglio 2008
Essere
lunedì 28 luglio 2008
Notte
Arrivi, con quiete ansimando, tra il dolce sfarfallio del tremito vento che sinuosamente turge l'oscurità. Come una tenera madre che rimbocca le coperte al suo figliolo, ci accarezzi sfiorando e ci proteggi dal vago dormir. Le stelle, tappezzano le tue ali, volano nell'incoscio pensiero d'ognuno portando gioia e tristezza.
Oh notte, a te l'arduo compito di preservare le anime dal sonno, a te la luce nell'immenso buio.
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